giovedì 29 dicembre 2016

After five years my algorithm goes on!


Oggi ho pubblicato sui social questa foto del mio account di trading. 
Dopo qualche ora ho ricevuto varie sollecitazioni da "amici".
La foto era accompagnata dalla didascalia "After five years my algorithm go on!" ed improvvisamente i 5 anni di studio, tentativi, sacrifici, fogli appesi per le stanze di casa, nuovi tentativi e perdite economiche, analisi e approfondimenti sono diventati interessanti per tanti...o forse è diventato interessante il risultato finale?
Oggi improvvisamente non sono stato considerato piu' pazzo e genialoide.
Molti hanno trovato utile il mio pensare "matematico", o come dice qualche amico "cervellino".
E' semplice. 
La matematica è il linguaggio trascendente dell'universo. Non può essere contraddetta o dibattuta. 2+2 fa 4 e 10.000.000 (dieci milioni) sarà sempre piu' di 12.
Queste affermazioni sono dati di fatto e non sono soggette all'interpretazione di qualche dottrina mistica filosofica.
La matematica è legge. I "segreti" e le filosofie mistiche non lo sono.
Io mi sono sempre detto "Se voglio diventare RICCO Economicamente, devo iniziare ad osservare la vera legge dell'Universo - LA MATEMATICA - e non qualche legge da prestigiatore che non può essere né dimostrata né documentata.
Stare in un corso di motivazione a cantare banalità positive non mi renderà ricco."
Ora mi chiedo perché dovrei condividere questo successo? 
Molti mi chiedono come funziona l'algoritmo? Cosa hai pensato e fatto?
Possiamo vederlo insieme? Ti serve una mano a svilupparlo?

NO! Ora serve solo Obsolescenza pianificata: è l'aspettativa del pubblicitario che prevede che qualsiasi cosa ti stia vendendo, tu non la userai. E se non la userai, difficilmente chiederai indietro i tuoi soldi.
Ci si aspetta che tu non faccia nulla!!

La dama è unidimensionale perché tutte le pedine si muovono nella stessa maniera, mentre gli scacchi sono multidimensionali perché ogni pezzo si muove in modo diverso a seconda del proprio ruolo.
Le idee non sono nulla se non una reazione chimica del cervello.

Da oggi non accetterò piu' DIROTTATORI nella mia vita! 




lunedì 19 ottobre 2015

APP NOBELME: il rimedio al timore del degrado del pensiero è il pensiero stesso.


Un app per combattere il degrado cognitivo: la presentazione a Roma

L’appuntamento, promosso dall’associazione “NobelMe”,  è in programma per venerdì 23 ottobre 2015 presso la Sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati

Come il digitale ha cambiato la vita dell’uomo moderno. E’ questo il tema dell’incontro dibattito “APP NobelMe: il rimedio al timore del degrado del pensiero è il pensiero stesso”, previsto per venerdì 23 ottobre 2015 alle ore 12 presso la Sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati, Palazzo Valdina. L’appuntamento, organizzato dall’associazione  “Nobel Me”, ha un obiettivo preciso: promuovere una riflessione sull’uso di internet e, nello specifico, degli strumenti digitali, focalizzando l’attenzione sulla funzione che questi svolgono nella vita di ogni essere umano. Oggi basta uno smartphone e una connessione per parlare in tempo reale con persone dall’altra parte del globo, mantenere i contatti e procurarne di nuovi, in un vasto intreccio di reti sociali dove le informazioni viaggiano alla velocità della luce e le idee circolano e si modificano continuamente. Visibilità, congregazione, condivisione, recupero di vecchie conoscenze ed sviluppo di nuovi rapporti: sono tanti gli elementi positivi introdotti con lo sviluppo digitale la cui portata, però, è ridimensionata da alcune problematiche che sfociano in fenomeni di dipendenza con conseguente degrado cognitivo.

Con l’incontro promosso alla Camera dei Deputati, l’associazione NobelMe vuole aprire un dibattito e stimolare una riflessione su come l’era del digitale ha influenzato la nostra vita.  L’illustre parterre di relatori si confronterà, attraverso il racconto delle proprie esperienze personali, sulle problematiche del potenziamento cognitivo consistente nel fornire un valido supporto per lo sviluppo delle capacità di ragionamento. In occasione del dibattito sarà presentata anche l’app “Nobel Me”, fruibile gratuitamente dagli store Apple e GooglePlay, che promuove un allenamento cerebrale, costruito su misura per ogni individuo e adatto alle necessità del singolo. Come indicano gli studi sul declino mentale, quello che conta è il punto da cui si comincia a declinare, che dipende da quanto si è accumulato in una vita di esperienze, di contatti, di letture, di  eventi. Più in alto saliamo su una montagna, più tempo impiegheremo  per ridiscendere a valle. L’app vuole quindi risvegliare le coscienze dal sonno della ragione in cui spesso cadono. L’applicazione proporrà anche una ricerca scientifica ed un esperimento finalizzati a dimostrare che le persone hanno la possibilità di avviare un lavoro su se stessi e sulle proprie competenze sociali al fine di migliorare la propria vita e le proprie relazioni personali, spirituali e sociali, anche attraverso l’adozione di semplici azioni quotidiane riepilogate nel concetto di login, ripreso da Armando Giardino, presidente dell’Associazione NobelMe. “Tutti i giorni, a tutte le ore, ci accingiamo a fare un login per consultare la nostra mail oppure per collegarci ad uno dei nostri social network preferito – specifica il presidente Giardino- , ma quante volte ci soffermiamo a fare un login con noi stessi?” In conclusione, il rimedio al timore del degrado del pensiero è il pensiero stesso, come cercherà di dimostrare l’associazione NobelMe con l'omonima app.

L'invito è scaricabile dal website www.nobelme.it

sabato 18 settembre 2010

Le 48 Leggi del Potere di Elffers e Greene

Disincantato, apparentemente amorale e cinico ma assolutamente realistico e denso di indicazioni: un libro che nasce dall’analisi di trenta secoli di storia del potere, dal pensiero dei più profondi strateghi, dall’esperienza di guerrieri e leader carismatici, conquistatori di nazioni e manipolatori di folle. Una sintesi definitiva e una guida indispensabile attraverso le 48 leggi del potere, distillate con saettante sintesi dai due autori Elffers e Greene

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Le 48 Leggi del Potere

Legge 1

Mai oscurare il Capo.

Comportatevi sempre in modo che il vostro capo si senta superiore a chi lo circonda. Per compiacerlo e far su di lui buona impressione, non dovete eccedere nel mostrare capacità e talento. In questo modo rischiate di ottenere il contrario: ispirare timore e insicurezza. Fate sì che i superiori appaiano più brillanti di quanto sono in realtà e raggiungerete il potere.

Legge 2
Non fidatevi troppo degli amici, imparate ad approfittare dei nemici.

Diffidate degli amici: vi tradiranno più facilmente perché rosi dall’invidia. Essi diventeranno individui tormentati e tirannici. Fate riferimento a un nemico di un tempo, sarà nei vostri confronti più leale di un amico, perché deve dare maggiore prova di se. Infatti, avete più da temere dagli amici che dai nemici. Se non avete nemici, fate in modo da procurarvene.

Legge 3
Mascherate le vostre intenzioni.

Lasciate gli altri all’oscuro, celando sempre lo scopo delle vostre azioni. Chi ignora gli obiettivi di un altro non sarà in grado di preparare una valida difesa. Occorre condurre l’avversario verso la strada sbagliata, avvolgerlo in una densa nube di fumo che mascheri le vostre manovre e, nel momento in cui se ne accorgerà, sarà troppo

Legge 4

Dite sempre meno del necessario

Quando si cerca di impressionare gli interlocutori con le parole, si rischia di apparire banali e si riduce il controllo. Anche se dovete comunicare qualcosa di assolutamente ordinario, sembrerà un argomento interessante se reso vago, con finale aperto e leggermente criptico. Più parlate, maggiore è il rischio di dire sciocchezze.

Legge 5
Difendete strenuamente la vostra reputazione.

La reputazione di un individuo è il pilastro del suo potere personale. Facendo leva su di essa si intimoriscono gli interlocutori e si ottiene successo. Giocarsela rende vulnerabili e attaccabili da più parti. Bisogna rendere inattaccabile la propria reputazione, rimanere all’erta e neutralizzare le minacce potenziali prima che si manifestino. Nel frattempo occorre studiare come annientare i nemici mettendo in discussione la loro immagine e poi farsi da parte, lasciando che sia l’opinione pubblica a screditarli.

Legge 6
Attirate l’attenzione a qualunque costo.

Tutto si giudica dall’apparenza; ciò che non si vede non conta. Non bisogna confondersi tra la folla o finire nell’oblio, ma rendersi visibili, a qualunque costo. Calamitate dominando la massa mediocre e manifestando un aspetto fra il brillante e il misterioso.

Legge 7

Fate sì che gli altri lavorino per voi attribuendovi il merito del loro operato.

Usate la saggezza, la conoscenza e l’impegno degli altri per favorire la vostra causa. Non solo tale collaborazione vi farà risparmiare tempo ed energia ma vi fornirà un’aura quasi divina di efficienza e rapidità. Alla lunga, i collaboratori saranno dimenticati e solo voi ricordati. Non fate quello che gli altri possono fare al posto vostro.

Legge 8
Fate sì che gli altri vengano a voi, usando un’esca se necessario

Quando forzate le altre persone ad agire, siete voi ad avere il controllo. E’ sempre meglio far venire a voi l’avversario inducendolo ad abbandonare i suoi piani strada facendo: adescatelo con promesse allettanti, quindi attaccatelo. Siete voi a possedere le carte e a condurre il gioco.

Legge 9
Vincete attraverso le azioni, mai con il ragionamento.
Ogni trionfo momentaneo che si pensa di avere ottenuto attraverso il ragionamento, è in realtà una vittoria di Pirro. Il risentimento e il disagio che ne scaturiranno saranno più forti e dureranno più di qualsiasi altro momentaneo mutamento d’opinione. E’ meglio che gli altri condividano le vostre idee per mezze delle vostre azioni, senza che diciate una parola. Dimostrate, non spiegate

Legge 10
Evitate ogni contagio: rifuggite dagli infelici e dagli sfortunati.
Si può morire per l’infelicità di qualcun altro; gli stati emotivi sono contagiosi quanto le malattie. Potreste credere di stare aiutando l’uomo che affoga ma state solo precipitando nel vostro disastro. Gli sfortunati talvolta attirano la sfortuna su se stessi; l’attireranno anche su di voi. Associatevi alle persone felici e fortunate.

Legge 11
Rendete le persone dipendenti.
Per mantenere la propria indipendenza si deve sempre essere necessari e richiesti. Quanto più gli altri si fideranno di voi, tanto più sarete liberi. Bisogna rendere le persone dipendenti in nome della loro felicità e prosperità e non si dovrà temere più nulla. Non dovete mai insegnare loro quanto occorre a renderle indipendenti.

Legge 12
Per disarmare la vostra vittima usate un misurato grado di onestà e di generosità.

Una mossa sincera e onesta coprirà dozzine di mosse disoneste. Le offerte spontanee di onestà e generosità abbassano la guardia anche delle persone più sospettose. Una volta che l’onestà mirata avrà praticato una crepa nella loro armatura, si può ingannarle e manipolarle a volontà. Un regalo al momento giusto, come un cavallo di Troia, servirà allo stesso scopo.

Legge 13
Quando chiedete aiuto, fate leva sul tornaconto della gente, mai sulla compassione o sul senso di gratitudine.
Se avete bisogno dell’aiuto di qualcuno, non cercate di ricordargli la vostra passata disponibilità e i vostri meriti acquisiti. Troverà certamente un modo per ignorarvi. Mettete invece in luce qualcosa nella vostra richiesta o nella vostra alleanza con lui che possa tornare a suo vantaggio ed evidenziatela spropositatamente. Vi risponderà con entusiasmo se vedrà che ci guadagnerà qualcosa.

Legge 14
Atteggiatevi ad amico, agite come una spia.
Conoscere l’avversario è fondamentale. Usate delle spie per raccogliere valide informazioni che vi porranno in posizione di vantaggio. Ancor meglio siate voi stessi la spia. Nei rapporti sociali, imparate ad indagare. Ponete domande indirette che inducano la gente a rivelare le proprie debolezze e intenzioni. Non c’è situazione che non possa essere strumentalizzata per effettuare un’abile azione di spionaggio.

Legge 15
Annientate completamente il nemico.
Tutti i grandi condottieri, dai tempi di Mosè, hanno saputo che un nemico in difficoltà deve essere annientato completamente. Talvolta, l’hanno imparato a loro spese. Se un tizzone viene lasciato acceso, alla fine il fuoco divamperà. C’è più da perdere lasciando le cose a metà che procedendo a una totale distruzione: il nemico recupererà le energie e cercherà la vendetta. Distruggetelo, non solo nel corpo a corpo, ma nello spirito.

Legge 16
Usate l’assenza per guadagnare rispetto e stima.
Un eccesso di presenzialismo può far scendere le vostre quotazioni: più vi fate vedere e più si parla di voi, più correte il rischio di apparire banale. Se vi siete già affermato in un gruppo, una sparizione temporanea farà notizia e accrescerà l’ammirazione attorno alla vostra persona. Dovete imparare quando è il momento di andarvene. Createvi credito, centellinando la vostra presenza.

Legge 17
Tenete gli altri nell’incertezza: createvi una fama di imprevedibilità.
Gli esseri umani sono creature abitudinarie con un insaziabile bisogno di avere familiarità con le azioni degli altri. La vostra prevedibilità dà loro un senso di controllo. Rovesciate la situazione: siate volutamente imprevedibili. Un comportamento apparentemente senza coerenza nè scopo li sconcerterà e si esauriranno nel tentativo di comprendere le vostre mosse. Portata all’estremo, questa strategia intimorisce e terrorizza.

Legge18
Non costruite fortezze per proteggervi: l’isolamento è pericoloso.
Il mondo è pieno di pericoli, i nemici si annidano ovunque e ognuno deve proteggersi. Una fortezza sembra il luogo più sicuro. Ma l’isolamento vi espone ad un maggior numero di pericoli di quanti non vi consenta di evitare. Meglio confondersi in mezzo alla gente, trovare alleati, mimetizzarsi. La folla vi farà da scudo contro i nemici.

Legge 19
Accertatevi di con chi avete a che fare: non offendete la persona sbagliata.
Ci sono tipi diversi di persone al mondo e voi non potete essere mai sicuri che tutte reagiranno nello stesso modo alle vostre strategie. Ingannate o imponete la vostra superiorità tattica a certe persone, e queste passeranno il resto della loro vita a cercare vendetta. Esistono lupi in veste di agnelli. Pertanto, scegliete attentamente i vostri avversari e le vostre vittime - mai offendere o ingannare la persona sbagliata.

Legge 20
Non prendete posizione
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E’ folle colui che si affretta a prendere posizione. Non compromettetevi con alcuna fazione o alcuna causa, ma state solo dalla vostra parte. Mantenendo la vostra indipendenza, diventate padroni

Legge 21
Fingetevi sciocchi per mettere nel sacco gli ingenui.

Giocate la parte del finto tonto. A nessuno piace sembrare più sciocco degli altri. Fingetevi ingenui per mettere nel sacco i veri ingenui. Giocate il ruolo del finto tonto permettendo agli interlocutori di confidare nella propria sagacia; convinti di questo, non comprenderanno il vostro vero scopo.

Legge 22
Sappiatevi arrendere: trasformate la debolezza in un punto di forza
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Nel momento in cui si è deboli, mai battersi solo per amor di firma, ma adottare la tecnica della resa. Arrendersi significa disporre del tempo necessario per un recupero. Tempo che disturba e impensierisce chi sta vincendo, tempo utile in attesa del declino del suo potere. Non bisogna mai dare al vincente la soddisfazione di lottare e di causare una disfatta definitiva; prima di tutto arrendetevi. Perciò porgete l’altra guancia, cosa che lo farà infuriare e lo sconvolgerà: questo significa rendere la resa uno strumento di potere.

Legge 23
Concentrate le vostre forze.

Preservate le vostre forze ed energie per concentrarle su un punto focale. E’ possibile ricavare più risorse trovando un ricco filone e sfruttandolo a fondo, piuttosto che svolazzare da un punto all’altro di un giacimento poco profondo, perchè l’intensità prevale sempre sull’estensività. Una volta trovata una sorgente di potere utile, occorre individuare un referente, una mucca da cui mungere per lungo tempo tutto il latte che può essere ricavato.

Legge 24
Siate un perfetto cortigiano.

Il perfetto cortigiano prospera in un mondo in cui tutto ruota intorno al potere e alla abilità politica. Egli impara a destreggiarsi con maestria nell’arte della mistificazione, sa adulare, cedere ai superiori e gestire il suo potere sugli altri con modi graziosi e trasversali. Bisogna imparare ad applicare le leggi che reggono le capacità del cortigiano e non ci saranno limiti al successo nella grande corte della vita.

Legge 25
Ricreate la vostra immagine.

Non bisogna subire il ruolo che la società tende ad attribuire. Ricreare una nuova identità significa ricostruire se stessi, una persona capace di accentrare l’attenzione e che annoia mai l’interlocutore. Siate padroni della vostra immagine piuttosto che lasciare siano gli altri a definire i vostri spazi. Questo richiede che nei gesti e nelle scelte pubbliche vengano adottati accorgimenti plateali: il potere personale ne trarrà enfasi e la vostra personalità si manifesterà nella vostra interezza.

Legge 26
Preservate pulite le vostre mani.

Mostratevi come un modello di civiltà e di efficienza: le vostre mani non devono mai apparire macchiate da errori o impegnate in azioni riprovevoli. Occorre mantenere questa apparente superiorità utilizzando gli altri come inconsapevoli pedine e schermo per celare il proprio coinvolgimento personale.

Legge 27
Sfruttate il bisogno di credere degli altri per crearvi un seguito carismatico.
L’uomo ha un profondo bisogno di credere in qualcosa. Diventate il punto focale di questo desiderio dando agli altri una causa, una nuova fede da seguire. Rimanete sul vago con le parole, ma siate prodighi di promesse, insistendo sul valore della razionalità e del pensiero conseguente. Date ai vostri nuovi discepoli rituali da seguire, chiedete che facciano sacrifici in vostro nome. In assenza di una religione organizzata o di grandi cause, questo sistema fideistico vi conferirà un potere inaspettato.

Legge 28
Entrate in azione con audacia.
Se siete insicuri sulla linea di condotta da adottare, astenetevi. I dubbi e le esitazioni influirebbero negativamente sulle vostre azioni. L’insicurezza è pericolosa. Meglio agire con baldanza. Qualsiasi errore generato dall’audacia può essere facilmente corretto da una maggiore audacia. L’audacia suscita ammirazione. L’insicurezza non porta onore.

Legge 29
Pianificate tutto dall’inizio alla fine.
Il risultato è tutto. Pianificate tutto per realizzarlo, prendendo in considerazione tutte le conseguenze, tutti gli ostacoli, tutti i giochi del destino che potrebbero impedirvi di ottenerlo, vanificando i vostri sforzi e attribuendo la gloria agli altri. Se pianificate tutto, dall’inizio alla fine, non sarete travolti dalle circostanze e saprete quando è il momento di fermarsi. Guidate abilmente la fortuna e contribuite a determinare il futuro, pensando a tutto con anticipo.

Legge 30
Dissimulate la fatica.

Le vostre azioni sembrino sempre naturali e spontanee. Dissimulate la fatica e la pratica che avrete dovuto fare e così pure la furbizia e i trucchi. Quando agite, siate naturali, come se poteste fare molto di più. Non cedete alla tentazione di rivelare quanto avete lavorato duro - può solo far nascere degli interrogativi. Non insegnate a nessuno i vostri trucchi, per non rischiare che vengano usati contro di voi.

Legge 31
Controllate le alternative: obbligate gli altri a giocare con le carte che avete servito.
I migliori inganni sono quelli in cui sembra si lasci la scelta agli altri: le vittime sono convinte di avere il controllo della situazione, mentre in realtà sono burattini al vostro comando. Date agli altri alternative che si risolvano tutte a vostro favore. Induceteli a scegliere il minore di due mali che servono entrambi al vostro scopo. Inchiodateli tra i corni del dilemma: qualsiasi cosa scelgano, non avranno scampo.

Legge 32
Solleticate la fantasia degli altri

Spesso si cerca di sfuggire alla realtà perché è squallida e spiacevole. Non appellatevi mai alla verità o alla realtà a meno che non siate disposti ad affrontare l’ira scatenata del disincanto. La vita è così dura e deludente che coloro che sono capaci di creare sogni e illusioni sono come oasi nel deserto: attraggono gente da ogni dove. Grande potere deriva dalla capacità di solleticare la fantasia delle masse.

Legge 33
Trovate il punto debole di ciascuno

Ogni individuo ha un punto debole, un punto di minore resistenza. Questo debole è solitamente un’insicurezza, un’emozione o un bisogno incontrollabile, ma può anche essere un piccolo piacere segreto. Comunque sia, una volta trovato, sarà la molla su cui potrete agire per far muovere gli altri a vostro piacimento.

Legge 34
Siate regali: agite da re e sarete trattati come tali.
Il modo in cui ci si comporta può spesso influenzare il modo in cui si viene trattati: a lungo andare, chi appare modesto e ordinario perde il rispetto degli altri. Il re, infatti, rispetta se stesso e ispira negli altri lo stesso sentimento. Chi agisce da re, sicuro del proprio potere, appare come destinato a portare la corona.

Legge 35

Imparate a gestire il tempo.

Non mostrate mai fretta - la fretta tradisce mancanza di controllo di sè e del tempo. Apparite sempre pazienti, come se sapeste che tutto verrà a voi a tempo debito. Cercate il momento giusto; cercate di cogliere lo spirito del tempo, le tendenze che vi permetteranno di acquisire il potere. Imparate ad aspettare quando i tempi non sono maturi e a colpire con decisione quando arriva il momento.

Legge 36
Disprezzate ciò che non potete avere: l’indifferenza è la migliore vendetta.
Riconoscere il problema equivale a conferirgli esistenza e credibilità. Più si dedica attenzione all’avversario più lo si rende forte. Un piccolo errore peggiora e diventa più evidente nel momento stesso in cui si tenta di porvi rimedio. Talvolta, è più opportuno fare finta di nulla. Se c’è qualcosa che si vuole e non si può avere, meglio è far mostra di disprezzarla. meno interesse si mostra, più si è superiori.

Legge 37
Create spettacoli avvincenti.
Forte immaginazione e grandi gesti simbolici creano un’aurea di potere cui nessuno è in grado di resistere. Inscenate, per chi vi circonda, spettacoli ricchi di stimoli visivi e di simboli suggestivi che conferiscano enfasi alla vostra presenza. Abbagliato dalle apparenze, nessuno noterà ciò che state veramente facendo.

Legge 38
Pensate come volete ma comportatevi come gli altri.
Se ostentiamo il nostro anticonformismo, facendo sfoggio di idee non convenzionali e di comportamenti poco ortodossi, gli altri penseranno che stiamo soltanto cercando di attrarre la loro attenzione e che pecchiamo di superbia e troveranno il modo di farcela pagare per averli fatti sentire inferiori. E’ opportuno condividere l’eccentricità solo con gli amici più tolleranti e con coloro che sono in grado, senza alcun dubbio, di apprezzare la nostra singolarità.

Legge 39
Agitate le acque per catturare i pesci
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Rabbia ed emotività sono strategicamente controproducenti, per cui bisogna restare sempre calmi e obiettivi. Per acquisire un punto di vantaggio sull’avversario fate sì che sia questi ad irritarsi mentre voi mantenete saldi i vostri nervi. Per sbilanciare l’avversario è bene individuare i punti deboli che toccano la sua vanità, in modo da innervosirlo e tirare le fila di conseguenza.

Legge 40
Disdegnate le offerte gratuite.

Ciò che è offerto gratuitamente è pericoloso: può implicare un secondo fine o trasformarsi in un debito. Ciò che vale è monetizzabile. Pagando di tasca propria si evita il peso della gratitudine, la colpa e l’inganno. E’ spesso più saggio pagare il prezzo dovuto, poiché non esistono scorciatoie sulla strada dell’eccellenza. Bisogna manifestare magnanimità usando il proprio denaro, perché la generosità è un segno e una calamita che attrae il potere.

Legge 41

Evitate di indossare gli abiti di qualcun altro.

Ciò che viene prima sembra sempre migliore e più originale di ciò che segue. Chi succede a un grande uomo o ha un genitore importante avrà come compito quello di sforzarsi almeno il doppio di chi lo ha preceduto, per tentare di oscurarne la fama. Non bisogna seguire le orme di chi ci ha preceduto o si finirà per vivere una vita che non ci appartiene; occorre ricreare un’identità propria e cambiare il corso della propria vita. Distruggete l’ombra incombente di vostro padre, disperdetene l’eredità e conquistate il potere percorrendo le vostre strade.

Legge 42

Colpite il pastore e le pecore scapperanno.

I guai sono spesso di un singolo individuo con una forte personalità: il provocatore, arrogante e subalterno, colui che avvelena i rapporti. Se si concede spazio a tale individuo. Altri soccomberanno sotto la sua nefasta influenza. Non permettete che il danno che sa provocare, si moltiplichi; non tentate di appianare la situazione; è irrecuperabile. Un simile soggetto deve essere neutralizzato e messo al bando. Fermate il male alla radice – il pastore – e le pecore scapperanno.

Legge 43

Toccate il cuore e la mente delle persone.

La coercizione genera una reazione che a lungo andare finisce per ripercuotersi contro di voi. Dovete invece sedurre gli altri inducendoli a desiderare di procedere nella vostra direzione. La persona che avete conquistato diviene così una fedele pedina nelle vostre mani. Per sedurre occorre saper agire sulla psicologia e sulle debolezze di ciascuno. Ammorbidite dunque chi oppone resistenza lavorando sulle sue emozioni, giocando con ciò che ha di più caro e con ciò che teme. Ignorate i cuori e le menti degli altri e questi finiranno per odiarvi.

Legge 44

Disarmate ed irritate con l’effetto specchio.

Lo specchio riflette la realtà ma è anche lo strumento ideale per ordire un inganno: quando fungete da specchio per i vostri nemici, riproducendo con assoluta precisione le loro azioni, essi non riescono più a decifrare la vostra strategia. L’Effetto Specchio rifà loro il verso e li umilia, spingendoli a reagire in modo spropositato. Reggendo uno specchio di fronte alla loro psiche, li seducete illudendoli di condividerne i valori; mettendo uno specchio davanti alle loro azioni, date loro una sana lezione. Pochi sanno resistere al potere dell’Effetto Specchio.

Legge 45

Predicate la necessità del cambiamento, ma non introducete troppe innovazioni tutte insieme.

In teoria tutti comprendono la necessità di cambiare ma poi, nelle ita di ogni giorno, gli esseri umani si dimostrano creature fortemente abitudinarie. Un eccesso di innovazione può rivelarsi traumatico e condurre alla rivolta. Se avete assunto da poco una posizione di potere oppure siete un outsider che cerca di guadagnarsi il sostegno necessario per raggiungerla, mostrate chiaramente che tenete in grande considerazione il vecchio modo di fare le cose. Se il cambiamento è davvero essenziale, fate in modo che appaia come un intervento discreto il cui scopo è unicamente perfezionare l’approccio in uso nel passato.

Legge 46

Non mostratevi mai troppo perfetti

Apparire migliori degli altri è sempre pericoloso, ma la cosa più rischiosa in assoluto è dare l’impressione di non avere difetti o debolezze. L’invidia crea nemici silenziosi. L’uomo intelligente, quindi, di tanto in tanto mostra di avere dei limiti e ammette di indulgere in qualche vizio innocente, così da allontanare l’invidia e apparire più umano ed accessibile. Solo gli dei e i morti possono permettersi di sembrare perfetti impunemente.

Legge 47

Non superate l’obiettivo che vi eravate prefissi: nella vittoria, imparate quando è il momento di fermarsi.

Il momento della vittoria è spesso quello del maggior pericolo. Nell’impeto della conquista, arroganza e presunzione possono spingervi al di là dell’obiettivo che vi eravate prefissi e, andando troppo oltre, vi fate più nemici di quante riusciate a sconfiggere. Non lasciate che il successo vi dia alla testa. Nulla può sostituire la strategia e un’accurate pianificazione. Datevi un punto di arrivo e, una volta raggiuntolo, fermatevi.

Legge 48

Spogliatevi di qualunque forma

Assumendo una forma, rendendo visibile il vostro piano, vi esponete agli attacchi esterni. Anziché darvi una fisionomia che permetta al vostro nemico di afferrarvi, mantenetevi flessibili e in movimento. Accettate il fatto che nulla è certo e nessuna legge è immutabile. Il miglior modo di proteggervi è essere fluidi e privi di una forma propria come l’acqua; non scommettete mai sulla stabilità o su un ordine duraturo. Tutto cambia.

sabato 12 settembre 2009

John il positivo!

Era sempre di buon umore ed aveva sempre qualcosa di positivo da dire. Quando qualcuno gli domandava come stava, rispondeva: "Se stessi meglio, scoppierei!".

Era un manager unico, con un gruppo di camerieri che lo seguivano ogni volta che prendeva la gestione di un nuovo ristorante. Il motivo per cui i camerieri lo seguivano era che John aveva un grande atteggiamento positivo.

Era un motivatore naturale, se un dipendente aveva la luna storta, John era lì a spiegargli come guardare al lato positivo della situazione.

Trovavo il suo stile molto strano e quindi un giorno gli dissi "Adesso basta!".

Spiegami come fai ad essere sempre così positivo, qualunque cosa succeda?".

Lui mi rispose "Vedi, io sono così, quando mi sveglio la mattina mi dico oggi hai una scelta da fare: puoi decidere di essere di buon umore o di cattivo umore, e scelgo di essere di buon umore.

Tutti i giorni mi capita qualcosa di spiacevole, posso fare la vittima oppure imparare qualcosa dai problemi, io scelgo di imparare. Ogni giorno qualcuno viene da me a lamentarsi, io posso scegliere di subire passivamente le sue lamentele o di trovare il lato positivo della cosa, beh, io scelgo sempre il lato positivo della vita.

"Si", va bè, dissi io "ma non è sempre così facile!"

"Si invece," disse John, "la vita è tutta fatta di scelte. A parte le necessità più o meno fisiologiche in ogni situazione c'è una scelta da fare. Sei tu a scegliere come reagire in tutte le situazioni, a decidere come la gente può influire sul tuo umore.

Sei tu che scegli se essere di buon umore o di cattivo umore, e quindi in definitiva come vivere la tua vita.

Per molto tempo dopo quell'incontro, ripensai a quello che John aveva detto, poi un giorno lasciai il business della ristorazione e mi dedicai ad un altra attività in proprio; mi persi di vista con John ma spesso ripensai a lui quando mi trovavo nella situazione di scegliere nella vita invece che subirla.

Diversi anni dopo, venni a sapere che John aveva commesso un errore imperdonabile per un gestore di ristorante: aveva lasciato la porta posteriore del ristorante aperta una mattina, ed era stato attaccato da tre rapinatori armati; mentre cercava di aprire la cassaforte, le sue mani sudate e tremanti dalla paura non riuscivano a trovare la combinazione ed i rapinatori, presi dal panico, gli avevano sparato ferendolo gravemente.

Fortunatamente John era stato soccorso rapidamente e portato immediatamente al pronto soccorso. Dopo 18 ore di intervento chirurgico ed alcune settimane di osservazione, John era stato dimesso dall'ospedale con frammenti di pallottole ancora nel suo corpo.

Incontrai John circa sei mesi dopo l'incidente, quando gli chiesi come andava mi disse "Se stessi meglio, scoppierei - Vuoi dare un'occhiata alle cicatrici?" Declinai l'invito, ma gli chiesi che cosa gli era passato per la testa durante la terribile esperienza.

"La prima cosa che pensai fu che avrei dovuto chiudere la porta posteriore del ristorante" mi disse John "poi quando ero stato colpito e mi trovavo per terra, mi ricordai che avevo due scelte: "potevo scegliere di vivere o di morire:" "Ma non avevi paura. Non sei svenuto?" John continuò: "Gli infermieri furono bravissimi. Continuavano a dirmi che andava tutto bene.
Ma quando mi portarono sulla barella in sala operatoria e vidi le espressioni sulle facce dei dottori e degli assistenti, che mi spaventai veramente, potevo leggere nei loro occhi "quest'uomo è già morto!" ... devo assolutamente fare qualcosa".

"E cosa hai fatto?" gli domandai. "C'era questa infermiera veramente grassa che continuava a farmi domande, e mi chiese se ero allergico a qualche cosa. "Si!", io risposi, a quel punto tutti i dottori e le assistenti si fermarono ad aspettare che finissi la mia risposta.... Io presi un respiro profondo e con tutte le mie forze gli gridai:

"Sono allergico alle pallottole!"...

Mentre ancora ridevano aggiunsi "Sto scegliendo di vivere. Operatemi come se fossi un vivo, non come se fossi già morto".

John è sopravvissuto grazie alle capacità dei chirurghi, ma anche grazie al suo atteggiamento positivo.

martedì 1 settembre 2009

Amare una persona è…


Averla senza possederla.
Dare il meglio di sé
senza pensare di ricevere.
Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.
Temere di perderla,
ma senza essere gelosi.
Aver bisogno di lei,
ma senza dipendere.
Aiutarla, ma senza aspettarsi gratitudine.
Essere legati a lei,
pur essendo liberi.
Essere un tutt’uno con lei,
pur essendo se stessi.
Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è…
accettarla così com’è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.

(Omar Falworth)

mercoledì 5 agosto 2009

lunedì 3 agosto 2009

per il tuo successo:

1. Sii con i piedi per terra:
accetta, cioé, sempre come punto dipartenza la realtà attuale, il momento presente.

2. Pensa ad un grande obiettivo da raggiungere:
solo così riesci a trovare dentro di te le forze migliori per poterlo conseguire.

3. Fatti guidare dalla passione:
le azioni migliori derivano da una forza interna che consiste essenzialmente nella capacità di automotivarTi e di motivare.

4. Irrobustisci la tua forza di volontà:
non ti arrendere di fronte a nessun ostacolo per quanto grande esso sia.

5. Persegui la perfezione in quello che fai:
dal momento che bisogna agire è meglio agire bene. La perfezione è di questo mondo, basta volerla e cercarla.

6. Cerca di essere veloce nell'agire quando hai deciso di agire:
il XXI secolo sarà in mano a chi è più veloce.

Pensa che il successo è legato a motivi non economici:
prima di tutto c'é la voglia di vivere, di essere, di emergere, di salire ....
...poi eventualmente c'è la Ricchezza!!!!

Ariano Irpino, 12 dicembre 1970

Armando Giardino